
Guarda la mia intervista a Les Fleurs du mal
Sinossi
Sara, trentasette anni, un passato da musicista internazionale, vive il suo inferno quotidiano. Abita in un quartiere della periferia milanese, mantiene il compagno e la figlia di lui lavorando in un call center e tiene in vita la passione per la musica, suonando la viola da gamba in un’orchestra amatoriale.
Quando il celebre violista José Hidalgo le propone di raggiungerlo a Barcellona per un ambizioso progetto musicale, Sara intravede una luce nel buio, ma il peso di un passato irrisolto la risucchia in un vortice emotivo di ansia e sensi di colpa, dove la conquista della realizzazione personale, affettiva e professionale, si fa sempre più difficile.
Una storia di rivalsa e ricerca di se stessi.
Una donna con un sogno che ogni volta sembra voler sfuggire al tocco delle sue dita.


RASSEGNA STAMPA
Stregainbiblioteca – 29/03/2023
Bookstagrammer24 – 08/10/2022
Les fleurs du mal – 21/08/2022
MuatyLand – 26/07/2022
Pretesto – 21/04/2022
Osteria del Pistacchio – 4/4/2022
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“Non voglio che nessuno viva a metà per colpa mia, con l’illusione che io possa completarlo. Non sono in grado di completare nessuno. Voglio solo essere libera. Libera di non deludere. E forse sì, sola.
La viola di Sara
Libera di sentirmi sola.
7 pensieri riguardo “La viola di Sara”
Ho letto e sofferto con Sara. C’è molto dolore che sembra uscire dalle pagine e avvolgerti. Il dolore di una perdita tragica lacera l’animo della protagonista generando ansia, depressione, paura, sensi di colpa che la trascinano in un’angoscia senza fine. Emozioni negative così intense sulle quali Sara non riesce ad avere il controllo e la portano ad agiti di svalutazione e umiliazione della sua persona.
Sara vive nella solitudine che si è scelta perché ha solo paura dell’altro e nella rassegnazione di chi decide di lasciarsi vivere.
Ma nel libro c’è anche amore, un grande amore, quello di Sara per la viola. Qui si leggono pagine intense. Nel quotidiano Sara è incapace di stabilire un rapporto emotivo con le persone, ma le cose cambiano una volta abbracciata la viola. Ogni tocco è protezione, tenerezza, complicità, sensualità. Comunicano, si capiscono, creano musica, poesia, magia.
“Sara tiene in vita la passione per la musica” ma anche la passione per la musica tiene in vita Sara.
Il finale è un riscatto e un’apertura alla speranza.
Il libro è scorrevole e avvincente, la scrittura delicata ma incisiva, capace di portarti dentro le emozioni.
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Un pugno nello stomaco.
Sara la odi. Perchè si distrugge. E perchè sei tu quando la vita ti mette alle strette. Quando non scegliere sembra la scelta migliore. Perchè scegliere comporta tante responsabilità che sono sempre pesanti da portare.
Sara la ami. Perchè ha Passione per la Musica, la Musica come sentimento vero che da e mostra. E lo senti nel profondo e comunica tutto ciò che non riesce e non riesci a dire.
Io continuo a non amarla, Sara. Ma non la odio quasi più.
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Se in ognuno c’è luce e ombra, in Sara la frattura è netta, in apparenza senza possibilità di convivenza pacifica. Potrebbe essere meglio di così, ma c’è il rifiuto di ricomporsi, di tendere una mano agli altri per non tenderla a sè stessa. Ne è consapevole, questo rende difficile perdonarla. Volerle bene? Non è quello che cerca, nemmeno è in grado di portare quel bene ad altri. Dunque, lasciamola suonare e chiediamole soltanto questo. Ed è qui la grandezza del personaggio: la consapevole ricerca della propria espressività.
L’originalità del romanzo, e la sua schietta crudezza, è concepire la musica non come terapia ma come mezzo di espressione autentica di sè. E’ una storia tragica, nel senso più alto di tragedia degli opposti che lottano senza pace. Sara non merita la nostra pietà, merita la nostra comprensione.
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Ho apprezzato molto la capacità dell’autore di descrivere un malessere diffuso e attuale attraverso una scrittura sincera e pulita; mi ha colpito che il contrappunto a questo malessere contemporaneo sia uno strumento musicale d’altri tempi. Le pagine dedicate alla viola da gamba e alla musica sono calde, coinvolgenti e immersive. Al di là della specificità della passione che anima e che tiene in vita Sara in mezzo alle frustrazioni della quotidianità e al di là del suo modo di porsi, spesso così scostante e respingente da risultare insopportabile (cosa che la rende un personaggio vero, sincero), l’immersione nella storia risulta immediata, tanto che con l’avanzare delle pagine mi sono ritrovata a fare il tifo per Sara, ad augurarmi che si concedesse il lusso di pensare che un’altra vita fosse possibile, che decidesse finalmente di volersi bene. Il suo percorso la porta a raggiungere una consapevolezza che riesce a farla riappacificare con se stessa; Sara, con la sua forza e la sua debolezza, con i suoi pregi e i suoi limiti, è una persona vera, non più un personaggio.
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Fin dalle prime righe sono entrata nel mondo di Sara, un mondo imperfetto, pieno di frustrazione e insofferenza, ma altrettanto pieno di passione per la musica. Sara è vera in tutto il suo dolore e il suo senso di colpa è un senso di colpa universale, potrete odiarla o amarla, ma, come i grandi personaggi, vi accompagnerà nella vostra vita futura. La scrittura è limpida, cristallina, non c’è retorica, ma solamente sincerità e vita vissuta. Ho fatto fatica a uscire dal mondo di Sara e credo che un pezzettino sia ancora con me.
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Uno di quei libri che una volta letti continuano a tormentarti il cervello e il cuore…
Una storia intensa, complicata, attuale e teneramente crudele. La musica prende forma e, come fosse un’amica, tiene per mano la protagonista per condurla verso il suo futuro.
Non è sempre facile rimettersi in gioco e decidere di prendere quel treno che pensavi di aver perso tanti anni prima…. Sara è tenace, cocciuta e un po’ egoista, ma anche concreta e determinata, e nonostante tutto ha la capacità di rimettersi sempre in discussione. Un personaggio femminile molto particolare e originale. Una volta iniziato non sono riuscita a chiudere il libro sino all’ultima pagina, mi ha totalmente catturato e incantato…
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Questo romanzo mi è piaciuto molto. L’autore ha usato Sara come un archetto con cui ha pizzicato i miei sensi. Dentro di me è risuonata una melodia che mi ha accompagnato per tutta la storia.
I periodi molto brevi hanno impresso alla lettura un ritmo che mi ha trascinato con forza verso la fine. La forma, schietta e asciutta, ha esaltato le ansie e le paure della protagonista. I dialoghi, a volte duri ma sempre essenziali, mi hanno conquistato per il loro realismo.
L’ho letto tutto d’un fiato. Mi sono interrotto solo a metà per raccogliere maggiori informazioni sulla viola da gamba e per ascoltare un brano di Jordi Savall.
Ho avuto difficoltà a leggere gli ultimi capitoli: i miei occhi erano colmi di lacrime.
Bella e gradevole lettura!
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