Distribuzione e sopravvivenza: le sfide della piccola e media editoria

L’editoria italiana è un ecosistema complesso e intessuto di meccanismi nascosti, molti dei quali sconosciuti alla stragrande maggioranza dei suoi fruitori. Le librerie sono affollate di lettori che passeggiano fra gli scaffali in cerca della loro prossima lettura, eppure non sono molti, fra loro, ad avere una reale conoscenza della filiera editoriale, del lungo percorso cioè che il libro adocchiato sullo scaffale ha compiuto prima di arrivare lì. Così come molto poco conosciuto è anche uno dei nodi più grandi del mercato editoriale attuale, un problema che, se non affrontato al più presto e in maniera adeguata, rischia di compromettere il futuro e l’esistenza stessa della piccola e media editoria: il monopolio della distribuzione. Attualmente, in Italia, pochi gruppi di dimensioni considerevoli controllano infatti l’intero comparto distributivo, avendo così la facoltà di stabilire, oltre a costi e modalità, quali libri possono raggiungere le librerie e, di conseguenza, quali autori (e soprattutto quali case editrici) possono arrivare al pubblico. Si pensi, ad esempio, che già nel 2020, da sola, la principale azienda di distribuzione Messaggerie Libri copriva circa il 40% del mercato distribuendo oltre 600 marchi editoriali in circa 4.000 punti vendita (Ranfa 2020; p.135). Va da sé che un sistema monopolistico di questo tipo comporta gravi rischi per la diversità culturale e intellettuale, con la potenziale marginalizzazione di opere innovative o le cui linee non rispettano il modello imposto. Di fronte a questi rischi sistemici, l’editoria indipendente osserva con timore il dipanarsi degli eventi, cercando strategie per contrastare la tendenza e trovare soluzioni. Al fine di facilitare la comprensione del lettore circa la portata di tali criticità, appare opportuno delineare la struttura della filiera, il funzionamento della distribuzione e il suo modello attuale, per favorire una valutazione più organica dei rischi associati. Innanzitutto, definiamo le tappe che compie il libro prima di arrivare in libreria.

Tre sono le attività svolte in questo percorso: promozione, logistica e distribuzione. La promozione assolve a funzioni strategiche decisive per il successo di un libro, in questa fase infatti gli agenti/commerciali promuovono presso librai e rivenditori i libri in uscita; il più delle volte, in questa fase il libro non è ancora stato stampato. La logistica si occupa della movimentazione fisica del prodotto, ossia del trasferimento dal magazzino al punto vendita, mentre la distribuzione si concentra sulla parte amministrativa nei suoi vari aspetti: organizzazione delle spedizioni di novità e ristampe, elaborazione ed evasione delle richieste di rifornimento, gestione dei flussi di resi, fornitura all’editore dei dati relativi a giacenze e vendite, contabilità di magazzino e gestione della fatturazione e dell’incasso. Negli ultimi anni, dopo una serie di acquisizioni societarie, il panorama della distribuzione nel mercato librario italiano ha subito una drastica contrazione portando allo stato attuale in cui due grandi gruppi si spartiscono il mercato. Questi sono Emme libri (nata nel 2015 dall’unione di Messaggerie con il gruppo Feltrinelli) e Mondadori (che nel 2016 ha acquisito Rcs Libri), che controllano rispettivamente il 58 e il 38% del mercato (Barbera, 2015). Appare perciò evidente come l’attuale sistema non possa che favorire i marchi editoriali legati a questi grandi gruppi penalizzando i piccoli editori indipendenti, che non appartengono né a catene né a marchi.

Il festival Sherbook 2024, che ha riunito a Padova diversi rappresentanti dell’editoria indipendente, ha evidenziato come molte realtà editoriali non godano di una vera indipendenza, proprio a causa del sistema oligopolico della distribuzione. Sono state ricordate le diverse criticità strutturali del sistema, come la sovrapproduzione non giustificata, a fronte peraltro di una costante diminuzione di lettori, i costi insostenibili per promozione e distribuzione – la distribuzione rappresenta la spesa maggiore per un editore in termini di percentuale sul prezzo del libro, arrivando a costare fino al 50-60% del prezzo di copertina (Rega, 2020) – e il controllo centralizzato che favorisce le case editrici appartenenti ai grandi gruppi. È importante per la comprensione del problema considerare che, per un editore, la distribuzione non è solo un servizio ma una condizione vitale di esistenza sul mercato. È il sistema distributivo a stabilire infatti se un libro possa o meno arrivare alle librerie, e può passare attraverso le sue dinamiche il successo o il fallimento di un libro, di un progetto, di un marchio.

Di fronte a queste premesse appare evidente come l’impianto attuale rischi di annientare l’editoria indipendente, la cui scomparsa avrebbe pesanti ripercussioni sulla realtà sociale del nostro Paese. Minacce non solo per gli editori, ma anche per librerie e lettori e, più in generale, per l’intero panorama culturale. Le case editrici indipendenti, per sopravvivere in un mercato così saturo (con oltre 80mila pubblicazioni l’anno), tendono a puntare sulla qualità, ritagliandosi una nicchia e un’identità ben definita. La loro scomparsa appiattirebbe la proposta limitandola ai best-seller imposti dai gruppi editoriali (gli stessi gruppi che controllano anche la distribuzione) e tale processo potrebbe portare anche alla graduale scomparsa delle librerie indipendenti, destinate a essere inglobate dalle catene di proprietà degli stessi gruppi. Uno scenario certamente poco auspicabile, ma davvero senza via d’uscita?

Negli ultimi anni sono state avanzate proposte e si è discusso circa l’avvio di progetti cooperativi volti ad affrontare queste criticità. Alcuni editori, ad esempio, scelgono di affidare la distribuzione a piccoli distributori indipendenti che, pur non garantendo la presenza dei libri sugli scaffali delle librerie di catena, riforniscono i principali grossisti e assicurano la spedizione, su richiesta, dei volumi in tutta Italia, contenendo il fenomeno dei resi e il pericolo di mandare al macero copie invendute. Le fiere di settore rappresentano un ulteriore strumento a disposizione delle piccole case editrici per entrare in contatto diretto con i lettori, eliminando qualsiasi intermediazione. Parallelamente alcune realtà hanno adottato il modello del print on demand, che consiste nella stampa digitale del solo numero di copie effettivamente ordinato dal cliente finale, con successiva distribuzione diretta. Questo sistema, pur eliminando gli intermediari, sacrifica la presenza del libro sugli scaffali delle librerie e quindi l’elemento tipico di serendipità offerto dal passeggiare tra i volumi. Se è vero, quindi, che il panorama attuale presenta criticità e rischi concreti, è anche vero che iniziative già in essere dimostrano un impegno proattivo nel ricercare vie alternative, sperimentando modelli distributivi innovativi e più sostenibili. Preservare lo spazio di diversità culturale e la bibliodiversità – patrimonio che l’editoria indipendente ha saputo costruire e ha garantito nel tempo – dovrebbe costituire una priorità, non solo per il settore editoriale ma per l’intero sistema culturale. Le attuali instabili condizioni del mercato non consentono previsioni certe, ma sembra chiaro che il futuro dell’editoria italiana dipenderà dalla capacità degli attori coinvolti di collaborare in modo innovativo e sostenibile. Un dialogo aperto tra editori, distributori e librerie potrebbe essere la base per costruire un nuovo modello di distribuzione, più democratico e inclusivo, capace di garantire a ogni voce il proprio spazio nel panorama culturale del Paese.

Francesco Montonati


Elena, Ranfa
2020    Il ruolo della promozione e della distribuzione nella filiera del libro: orientarsi nel dedalo dell’editoria italiana, in «AIB Studi», vol. 60: 131-142.

Barbera,  Gianluca 
2015    Il vero incubo per i “piccoli” è la distribuzione in libreria, «Il Giornale», 7 ottobre 2015, consultato il 27 novembre 2024, on line all’indirizzo https://www.ilgiornale.it/news/cultura/vero-incubo-i-piccoli-distribuzione-libreria-1179790.html

Rega, Roberta
2020    Piccoli editori: il grande problema della distribuzione, «L’Eurispes.it»,20 settembre 2020,consultato online il 4 dicembre 2024 all’indirizzo https://www.leurispes.it/piccoli-editori-il-grande-problema-della-distribuzione/

Redazione «Sherbook.it» 
2024    Monopolio e finanziarizzazione: cosa si nasconde nella distribuzione editoriale, «Sherbook.it», 13 febbraio 2024, articolo consultato il 22 dicembre 2024, on line all’indirizzo https://www.sherwood.it/articolo/9751/monopolio-e-finanziarizzazione-cosa-si-nasconde-nella-distribuzione-editoriale

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