Stephen King sostiene che esistano quattro tipi di scrittori: quelli cattivi, i competenti, i bravi e i Grandi, artefici di capolavori. Se per i primi non c’è speranza, devono cambiare ambizioni, gli scrittori competenti possono diventare bravi. Quanto ai Grandi, be’, lì è questione di talento. Arthur Rimbaud a sedici anni scriveva poesie immortali.
Di norma la scrittura è vista come qualcosa che tutti possono fare. Bene o male, tutti sono andati a scuola, tutti hanno un computer, tutti hanno una storia. Il che è in parte vero, ma c’è differenza tra scrivere e scrivere in maniera professionale. Perciò, o sei un dragone del deserto, e di certo non stai qui a leggere i miei consigli, oppure bisogna darsi da fare.
Ci sono scuole, ma non è indispensabile frequentarle per finire un giorno a pubblicare. Il loro pregio è che insegnano le regole della narrazione (narratologia è proprio la scienza che si occupa di studiare come le storie vengono narrate) che è importante conoscere per scrivere in maniera dignitosa. Si può ottenere la stessa cosa leggendo. Leggendo tanto. Scrivendo di più. Dopo anni qualcosa la imparerai di certo. Ma imparare le regole e ricevere consigli può largamente ridurre i tempi. Perciò bando alle ciance, il viaggio continua!
02. Scuola o talento? Due scuole di pensiero
