“L’eterno marito”, di Fëdor Dostoevskij | Recensione

Vel’caninov, un quarantenne ben inserito della borghesia Russa, è alle prese con uomo singolare e inquietante, che lo spia, lo segue e cerca di entrargli in casa. È il marito una sua ex amante, che lo informa della morte di lei. Pavel Pavlovic, questo il nome dell’uomo, cercherà l’amicizia di Vel’caninov, in un susseguirsi di stoccate tese a un tangibile e tragico esito finale.

In questo romanzo breve che arriva cinque anni dopo Delitto e Castigo, va in scena una dinamica già esplorata da Dostoevskij, quella del gatto con il topo, in cui si incontrano due archetipi della letteratura dell’autore: l’eterno marito e l’eterno amante. L’eterno marito è incarnato da Pavel Pavlovic, l’uomo che lungo il corso della propria esistenza non riesce mai a essere niente di più che il prolungamento, l’appendice della donna che accompagna in quel periodo. Uomini che per le donne si annullano. Viceversa Vel’caninov è l’eterno amante, il classico farfallone amoroso di dapontiana memoria, incapace di costruire un legame fisso e duraturo, ma perennemente attratto dal fascino femminile.

L’amante subisce i punzecchi del marito tradito nell’incertezza che questi sappia dei tradimenti della moglie con lui. Si innesta così una tensione narrativa che troverà risoluzione solo alla fine, quando tutti i nodi si scioglieranno e i misteri saranno svelati.  

I toni sono accesi, enfatici, le reazioni sempre sopra le righe, alla ricerca di un risultato fastidioso, straniante. Comico, quasi. Una parodia del mondo inamidato della borghesia, delle linde sovrastrutture sociali poste a nascondere le peggiori nefandezze: il sottosuolo, come l’autore stesso avrà modo di definirlo in una sua successiva, celeberrima produzione.

Questo di Dostoevskij è un romanzo breve ma estremamente pregno, anche se – personalissima opinione – qualitativamente lontano dai suoi capolavori. 

3 pensieri riguardo ““L’eterno marito”, di Fëdor Dostoevskij | Recensione

  1. questo romanzo è la catarsi dell’autore il percosrso della sua conversione verso una vita onesta e retta dettata alla ricerca della vero modo di vivere la vita e sfocerà nella conversione religiosa che di seguito nei suoi romanzi apparirà in modo palese. Il senso profondo dell’esistenza vissuta nella misericordia e nell’amore per il prossimo lontano dai falsi attegiamenti e dalle ipocrisie che la società in ogni tempo ci indirizza allontanandoci dal vero fine dell’esistenza.

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    1. L’eterno marito” rappresenta un momento cruciale nel percorso di Dostoevskij verso una visione più spirituale e morale della vita. La tua riflessione sulla misericordia e l’amore per il prossimo come temi centrali del romanzo è molto interessante. Personalmente trovo seducente come Dostoevskij riesca a mettere in luce le ipocrisie della società attraverso i suoi personaggi.

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  2. Quando leggo i suoi libri mi guardo bene dal dimenticare quanto debba aver inciso sui suoi racconti la tremenda esperienza della condanna a morte. Le esperienze vissute sulla propia pelle creano magnifici romanzi.

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