07. Il plot, la struttura in tre atti

La struttura è per un romanzo come le fondamenta per una casa. Senza una solida struttura la casa crolla e così il tuo scritto. Ti chiederai se sia meglio stabilire una struttura prima, definire i nodi del racconto e sedersi a scrivere solo quando è tutto definito, oppure se sia meglio iniziare a scrivere e lasciarsi trasportare dai personaggi, dalle loro azioni, interazioni e dai loro desideri. In giro troverai ogni tipo di risposta e analizzeremo questa diatriba più avanti, ma a prescindere che si voglia deciderla prima o dopo, in ogni romanzo deve esistere una struttura.

La più usata, fin dall’antichità, è la struttura in tre atti, teorizzata da Aristotele. La trovi in letteratura, ma non solo. Nel cinema, nelle serie televisive, nelle opere teatrali. Pensa, io l’ho incontrata per la prima volta in maniera cosciente ai tempi del liceo, in un libro per imparare a scrivere temi d’italiano.

I tre atti sono: 
I atto, 1/4 della storia;
2 atto 2/4  della storia;
3 atto 1/4 della storia.

Il primo atto

È l’introduzione, conosciamo i personaggi, individuiamo il protagonista e la sua comfort zone, il mondo ordinario dove abita la sua dimensione quotidiana, e si delineano i primi conflitti narrativi. Il lettore è portato in questa fase a identificarsi con il protagonista.

Nel primo atto c’è il famoso incipit, di cui parleremo in dettaglio più avanti, e si definisce la Grande domanda. Ogni romanzo reca una grande domanda intrinseca, che troverà risposta soltanto alla fine. Ora inizia a segnarti i punti della struttura, li analizzeremo dettagliatamente nei prossimi post.

Il secondo atto

Inizia con la chiamata all’avventura, call to action, prima svolta. Qualcosa che obbliga metaforicamente il protagonista a lasciare il suo mondo ordinario per iniziare il suo viaggio in un mondo stra-ordinario e sconosciuto. Può essere un episodio, una richiesta di aiuto, una circostanza particolare che costringe il protagonista a lasciare la sua comfort zone per lanciarsi nell’avventura, per intraprendere il viaggio entro cui si compirà l’arco della sua trasformazione e quindi del romanzo stesso.
Durante il secondo atto si assiste allo sviluppo della storia, all’evolvere della vicenda con il protagonista posto di fronte a numerose prove, fino alla prova centrale, situata a metà dell’atto (e quindi del romanzo). Un episodio che mette in discussione il protagonista e che accresce l’interesse del lettore. In questo passaggio, l’autore gli conferisce il suo ruolo, quello dell’eroe, di centro della narrazione. Può essere il confronto con la sua più grande paura, la crisi di un amore, l’attacco del nemico, oppure un insuccesso. Qualcosa che possa legarsi simbolicamente al concetto di morte, a cui poi, nella seconda parte del secondo atto, seguirà la rinascita.
È un momento importante, in cui il lettore verrà lanciato verso le tre C, la parte più emozionante del racconto. Non conosci le tre C? Ma è stupendo! Qui in Italia non sono in molti a conoscere questo pattern. Ora te lo spiego, fammi aggiungere solo che in questa fase del secondo atto aumentano i conflitti, sale la tensione e ci avviamo all’ultima svolta: ora si alza la posta, aumenta il rischio, e il lettore, con rinnovato slancio, è catapultato nel terzo atto.

Il terzo atto – le tre C

Il saggio americano Gotham Writers’ Workshop – Writing fiction sintetizza la funzione del terzo atto in maniera esemplare attraverso il pattern delle tre C. È una successione di tre passaggi fondamentali che portano alla conclusione: Crisis, Climax, Consequences.
Immaginate l’ago di un elettrocardiogramma. Crisi, e l’ago si impenna vertiginosamente, climax, si agita impazzito, consequences, e la linea torna dritta e stabile. Crisi è il punto in cui la tensione è al culmine, Climax è quando questa tensione si scioglie e la Grande domanda trova finalmente una risposta, Conseguenze è quello che succede grazie alla risoluzione.
Alla fine del terzo atto tutto sarà risolto e il protagonista avrà percorso l’intero suo arco di trasformazione, nelle Conseguenze vedremo come questo cambiamento influenzerà la sua nuova fase di vita.

Per riassumere:
primo atto, introduzione, ecco il protagonista e i conflitti;
secondo atto, lotta e conquista dell’obiettivo, caduta e rinascita;
terzo atto: crisi, climax e conseguenze. Trasformazione ultimata, risposta alla grande domanda.

Abbiamo toccato alcuni punti che sarebbe troppo lungo sviluppare adesso. Nei prossimi post li vedremo con esempi e approfondimenti.
Buona scrittura e a presto!

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